Pubblicare un libro: sogno o facile realtà?
Pubblicare un libro: sogno o facile realtà?

Pubblicare un libro: sogno o facile realtà?

L’idea di scrivere e pubblicare un libro è il sogno di molte persone. Oggi forse di tantissime persone.

Ma è un sogno difficile da raggiungere oppure una facile realtà? Cosa si deve aspettare un aspirante autore che vorrebbe pubblicare il suo testo? Una scalata impervia e lunga o una più semplice passeggiata?

Per capire in quale ambito ci muoviamo guardiamo i dati: in Italia oggi ci sono circa 5000 case editrici e i libri pubblicati circa 85.000 l’anno. (Dati ufficiali AIE 2021)

Avendo sottomano questi numeri iniziamo a capire meglio cosa vuol dire pubblicare un testo. L’offerta è ampia, la forbice è squilibrata e di fatto sembrano esserci più autori che lettori.

La realtà è che viviamo in un’epoca in cui pubblicare non è mai stato così facile. Tantissime case editrici, molte nella microeditoria, senza contare le tante piattaforme di self publishing, una modalità di pubblicazione che costituisce una realtà a parte.

Resta da capire se è un mercato che si è adeguato alla domanda o se è una bolla destinata a esplodere.

In realtà il trend di autori è in ascesa da un bel po’ di tempo e il fenomeno pare non arrestarsi.

“Tutti scrivono. Chi non scrive sta raccogliendo il materiale. Se il miracolo culturale va avanti, avremo uno scrittore ogni cento abitanti”. Queste parole sono di un breve articolo di Ennio Flaiano del 1962, che fa parte della raccolta inserita nel libro “La solitudine del satiro”. Eppure sono attualissime anche oggi e inquadrano bene la situazione in cui ci troviamo.

Un autore che avesse terminato la stesura del proprio testo, oggi ha una scelta pressoché sterminata di possibilità di pubblicazione, ma questo comporta anche una serie di rischi e trappole da evitare.

Il primo è quello di finire per pagare la pubblicazione. L’Eap è un mercato nel quale molti emergenti cadono. È una pratica che noi sconsigliamo di adottare.

L’altro rischio è che, per la varietà dell’offerta, si scelga di pubblicare con case editrici di dubbio valore che non faranno nulla per migliorare il testo; nessun editing, nessuna correzione bozze, brutte copertine, distribuzione dubbia, promozione inesistente.

Poi il self. Per il quale, se non si pone attenzione, vale lo stesso discorso.

Il vero problema, quindi, diventa non tanto riuscire a pubblicare un libro, quello, lo abbiamo appena visto è diventato molto facile e immediato, bensì pubblicare un buon libro.

L’attenzione allora va spostata sulla qualità che invece oggi è fagocitata dalla quantità.

Ma cosa intendiamo per qualità? Non certo il numero di copie vendute, che può dipendere da diversi fattori. Non il numero di recensioni o di stellette su Amazon.

Ci riferiamo alla qualità intrinseca del prodotto, cioè un libro curato in tutti i suoi aspetti: editato, revisionato, in cui è stata operata una correzione di bozze, che ha una buona copertina e un prezzo adeguato. Non abbiamo parlato volutamente di prosa, stile o semplicemente di scrittura – ne avremo modo in altri articoli – perché quello è un fattore parziale per la pubblicazione. Può sembrare strano, ma è così.

In sintesi, pubblicare un libro è oggi molto semplice, perfino troppo. Pubblicare però bene e un libro di qualità è invece molto più difficile.

Oggi il sogno è diventato di facile realizzazione, ma data la mole di sogni di carta stampati, il compimento di questo obiettivo perde di valore. Il punto di arrivo risulta insoddisfacente.

Non dobbiamo percorrere una lunga salita per vedere il nostro ideale realizzato, ma compiere quella semplice passeggiata sminuisce molto il significato del nostro lavoro.

Un autore che decidesse di pubblicare il proprio libro, dovrebbe accertarsi che sia davvero un buon libro, che la CE che lo accetta sia competente e capace, che nulla sia lasciato al caso. Questo comporterà una strada ben più lunga ma di sicuro con qualche soddisfazione in più. Non evitiamo le salite e non cerchiamo scorciatoie, fatichiamo il giusto per avere il massimo.

Per noi, che i libri li amiamo, questo è un fattore di grande importanza.

Buona lettura!

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